Tour delle tre nazioni

 

Una mezza idea di fare una vacanzina in bici per altro buttata li tra una pedalata e un' altra, qualche pagina sfogliata su internet e un paio di telefonate contribuiscono efficacemente a rendere corposo quello che inizialmente era soltanto uno scambio energetico tra cellule cerebrali, un pensiero, un desiderio, quello di gettarsi in una piccola avventura diversa dalla solita vacanza al coca e rum.Discutiamo quindi a due sulla bontà e sulla realizzabilità del progetto analizzando con parzialità assoluta i motivi per cui sia possibile o meno procedere con la prenotazione di quanto trovato tra le pagine del web.

A favore:

  • La gioia di fidanzate/mogli è direttamente proporzionale alla nostra
  • Quattro giorni tra i monti sono occasione di approfondita analisi introspettiva e crescita spirituale
  • Con quel che costa la bici è bene che non faccia muschio in cantina
  • Saremo gli unici a non averlo mai fatto
Contro:
  • ?

Fatti i necessari calcoli per stabilire il punteggio medio otteniamo un risultato per nulla scontato, i pro vincono;in due siamo abbastanza ma decidiamo comunque di proporre la cosa ad altri compari di scorribande, cinque giorni pieni lontano da casa e famiglia, il costo della missione e il dislivello totale da pedalare rendono difficile la ricerca, ma alla fine un volontario che si presta al sacrificio c' è.Siamo così in tre, abbastanza da non ritrovarsi a parlare con la bici tanto per cambiare argomento e non troppi da rendere la carovana complicata da muovere.Ottimo.

Il 04.08.12 arriva presto, è il primo pomeriggio quando il telefono squilla annunciando l' arrivo dei compagni di pedale, trolley zaino e bicicletta trovano posto sul pick up di Andrea celebrando così una partenza degna dei migliori video di youtube, viaggio rilassato con arrivo all' albergo di Livigno giusti per scaricare mtb e bagagli e poi sedersi a tavola, il pensiero dei chilometri da pedalare l' indomani ci rende già avidi di calorie...

Il tanto agognato domani tarda ad arrivare perchè dormo a fatica, l' emozione per ciò che verrà mi tiene sveglio, non riesco a pensare ad altro.La sveglia arriva comunque, e dopo i preparativi di rito ed una colazione che sembra una cena siamo pronti davanti all' albergo per la partenza.

Livigno - Scuol

  • Km. 64,8
  • Dislivello totale positivo m.1582
  • Altitudine max. m.2694~ slm.
 

 

Attraversiamo il centro di Livigno rimanendo stupiti per la pulizia generale che si presenta chiedendoci se questo risultato dipenda da un certosino lavoro d' aspirapolvere oppure dall' istituzione della pena capitale per chi sporca.

 

Sorpresa nel trovare questa specie di armadietto

 

 

Attrezzi per riparazione al volo della bicletta, pompa e carta per pulirsi!Divino.

 

La pedalata continua su sterrata attraversando parte della Val Federìa (parallela alla valle di Livigno) per poi voltare a destra in direzione del rifugio Cassana (2601 m. slm.), e quindi dell' omonimo passo (2694 m. slm.) (Chaschauna in dialetto), le pendenze fin quì sono impegnative, dove a detta del ciclo computer si tocca il 26%, l' espressione è la stessa su tutti e tre i volti, saranno mica quattro giorni così?

Fortunatamente inizia una bella discesa che attraversa tutta la stupenda vallata, un pò stradina un pò sentiero e un pò prato, panorami verdissimi e freni parecchio caldi, per arrivare a ridosso del fiume Inn che dà il nome alla vallata che solca.Siamo così a quota 1650 m. e la conta dei chilometri continua scendendo via via di altitudine per arrivare ai 1400 m.~ di Lavin, abbiamo costeggiato la ferrovia e il fiume con una bella alternanza di fondi, di paesini e di scenari, la sensazione di libertà in questo modo è molto acuìta, amplificata anche dalla variabilità meteo, un pò di pioggerella e poi nuovamente sole...sembra di arrivare da molto più lontano eppure mancano ancora venti chilometri e un buon dislivello da coprire.Arriviamo all' albergo di Scuol (1290 m. slm.).

Piscina, sauna, cena, birra, letto.

 

 

 

Scuol - Nauders

  • Km. 55,4
  • Dislivello totale positivo m.1606~
  • Altitudine max. m.2309~ slm.
 

Il secondo giorno si apre con la sveglia puntata sul presto ma riusciamo a tardare la partenza, il clima di rilassattezza prevalica, quindi consegniamo i bagagli dopo una grassa colazione,  inforchiamo le mtb e accendiamo i gps, si parte. Il contatto con la sella si fa sentire, indolenziti dal giorno prima, ma basta un pò di riscaldamento e tutto passa, riprendiamo la traccia n°6 (ben evidenziata sulle mappe OCM) pedalando per circa 8Km. continuando a costeggiare il fiume Inn per arrivare a Sur En, per poi, girato a destra, intrufolarci silenziosamente con le nostre mtb nella valle d' Uina.

 

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Al momento un bel sole caldo ci accompagna musicalizzato ora dal fiume Uina, la foschia in alto ruba un pò di azzurro al cielo annunciando un cambiamento che però non scalfisce lo stato di estasi in cui ormai siamo entrati.Arrivati al Uina Dadaint ufficializziamo l' ingresso nella famosa gola dei contrabbandieri.

 

 

Ad accoglierci un fiero local

 

 

Continuiamo sulla carrareccia che presto diviene sentiero sotto le nostre ruote, molti gli escursionisti e i bikers, poco dopo dobbiamo abbandonare la sella e proseguire a piedi spesso con la bici in spalla;entriamo nel vivo con davanti agli occhi più di quanto potessimo immaginare, lo spettacolo è davvero notevole sia per l' espressione naturale che per il valore dell' opera.I megapixel delle macchine fotografiche sono chiamate al lavoro straordinario.

 

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Usciti dalla gola Uina il cielo è plumbeo la luce scarsa e presto cadrà una leggera pioggia, la temperatura è decisamente più bassa rinforziamo così l' abbligliamento per rientrare in Italia attraverso il passo Slingia (2309 m. slm.) e poi ancora protetti dagli antipioggia fino al rifugio Sesvenna (2256 m. slm.).

 

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Ci lasciamo alle spalle il salto roccioso di Croda Nera con la sua bella cascata e ci gustiamo la veloce discesa su carrareccia che non disprezziamo pur non essendo un single trail iper tecnico, perdiamo quota fino a Borgusio (1216 m. slm.) e in questi circa 11Km che abbiamo percosro dal rifugio Sesvenna abbiamo toccato il bitume con i nostri tasselli solo per brevi tratti attraversando foreste di pini meragliose in un clima uggioso che le ha rese surreali.

 

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Usciamo così dalla valle Slingia per entrare in val Venosta dirigendoci dapprima verso il lago della Muta e poi il lago di Résia, attraversiamo la sua diga e lo costeggiamo fino alla fine dove finalmente vediamo il famoso campanile subacqueo.

 

 

Meno di 3Km. per arrivare al confine con l' Austria e circa 7Km per chiudere la giornata.Continua a piovere e fa parecchio freddo, agogniamo l' arrivo all' albergo di Nauders (2256 m. slm.) che si rivelerà una bella sorpresa.

Piscina, sauna, cena, letto.

 

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Nauders - Santa Maria

  • Km. 61
  • Dislivello totale positivo m.1723~
  • Altitudine max. m.2250~ slm.
 

Il terzo giorno si presenta con il cielo terso l' aria frizzante e il verde circostante ben saturato dalla pioggia del giorno prima, sembra una partenza perfetta, ma Andrea decide purtroppo di prendere la via più breve a causa di un piccolo infortunio del giorno precedente, separandoci ci auguriamo l' imbocca al lupo, ci ritroveremo alla tappa successiva.

Appena fuori dall' albergo notiamo il castello sfuggitoci precedentemente.

 

 

Dopo neanche 2Km. guadagniamo il sacro sterrato che tanto sacro più non è, con due giorni in sella e 120km. in tasca gambe e sedere iniziano a protestare, bussa presto anche la fame, risolvo in parte con una barretta al truciolato, al resto ci pensano l' entusiasmo e l' ambiente che non delude mai, al quinto chilometro siamo nuovamente in Svizzera.

Torniamo a costeggiare il fiume Inn nei pressi di Sclamischot riprendendo la traccia n°6 (segnalata sulle mappe OCM) percorrendone a ritroso la parte che và da Sur En fino quasi a Scuol che avevamo fatto il primo giorno, procediamo verso sud entrando questa volta in val S-charl.

 

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Durante questo passaggio facciamo un incontro curioso, siamo su asfalto il traffico motorizzato è nullo, a pochi metri dalla strada in mezzo al bosco un manipolo di persone segue la performance di un violinista, approfittiamo per una pausa, una ragazza del gruppo ci offre dell' ottima torta salata...il bello di viaggiare in bici!

 

 

Ci addentriamo sempre più in questa magnifica valle, fondo sterrato e compatto con pendenza media intorno al 5%, in questo momento la stanchezza ci costringe ad un' andatura pietosa, incrociamo solo i bus (tutti rigorosamente con carrello per le bici) che fanno la spola tra Scuol e S-charl e un paio di biciclette, il sole è alto e convinto e la salita appare più impegnativa di quello che è.

Ci troviamo di fronte al museo Schmelzra che espone una mostra sulla vita dei minatori del luogo e sugli ultimi orsi abbattuti in Svizzera...dall' altro lato della strada le rovine delle antiche miniere.Arriviamo a S-charl (1810 m. slm.).

Il paesino conta una ventina di case e tre locande, è abitato solo d' estate e in inverno non ci si arriva con i comuni mezzi di trasporto, quì a differenza di prima molti escursionisti e bikers.Un miraggio la fontana.

 

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 Dopo la breve sosta idrica ripartiamo alla volta del passo Costainas (2251 m. slm.), dobbiamo guadagnare ancora 400m. di altitudine e come già successo in precedenza l' incanto della situazione ci dona le forze per giungere all' obbiettivo, che comunque non è l' ultimo della giornata...arrivati in cima merenda e mezz' ora di riposo sotto un caldo sole che ci ristora più del panino, a cullarci una timida brezza.

 

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Discesa su carrabile e qualche taglio di tornanti su sentiero, perdiamo e recuperiamo quota e a circa 5,5km dalla ripartenza, un pò aiutati dalle indicazioni e un pò dalle mappe del gps decidiamo di lasciare la stradina sulla quale siamo in favore di un sentiero che ci chiama a gran voce, quindi anche se molto stanchi decidiamo di soddisfare la nostra curiosità con un tocco d' improvviasazione regalandoci 5Km di bellissimo sentiero non previsto che ci conduce alle porte di Santa Maria (1375 m. slm.).

Ad attenderci su una panca qualunque di una stradina poco frequentata , appartenente ad un paesino di montagna mai visto c' è Andrea con la sua mtb, l' incontro in Val Müstair assume una nota pittoresca.

Sauna, cena, letto.

 

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Santa Maria - Livigno

  • Km. 56
  • Dislivello totale positivo m.2420~
  • Altitudine max. m.2782~ slm.
 

Il dislivello odierno è il più importante di tutti e quattro i giorni, così, ci sforziamo di presentarci implotonati con le bici sotto l' albergo ad un ora decente, considerato anche che ci aspetta il viaggio di rientro a Torino, ci riusciamo solo in parte...zaino in spalla e mesti mesti iniziamo la pedalata per arrivare al passo Umbrail (2503 m. slm.) guadagnando così i primi 1150m. di dislivello, si accoda a noi un ragazzo con una bici quasi zoppa ma la sua mente galoppa, lui viaggia in solitaria...

La traccia in nostro possesso subito dopo il confine con l' Italia volta a destra verso la Bocchetta di Forcola, noi decidiamo, vista la situazione di particolare freschezza fisica, di regalarci altri 250m. di salita per andare a vedere il famoso passo dello Stelvio.Fino a quì tutto bitume esclusi alcuni tratti di sterrato battuto, molto traffico motorizzato.

 

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Ci premiamo con un sacro panino salsiccia e crauti.

Scendiamo ben vestiti verso il passo Umbrail per andare a riprendere la traccia originale imboccando il single track che ci porta verso la Bocchetta di Forcola (2760 m. slm.), sulla sinistra la valle del Braulio, a destra invece Piz Umbrail prima e Punta di Rims dopo, spettacolare.Ultimi metri a piedi per scollinare e affacciarsi sulla Valle di Forcola, fatica ripagata al 100%

 

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Mentre facciamo un pò di foto scorgiamo un traverso che segna una pietraia primitivissima del lato nord est del monte Braulio, una rapida occhiata ai gps per capire che non è sulla nostra traccia, ma...ma è segnalato sulle mappe ocm e che più avanti si ricongiunge con il giro originale in prossimità della Bocchetta di Pedenoletto (2782 m. slm.), svanisce ogni dubbio sul da farsi..anche questa volta l' azzardo ci premia.

 

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Breve pausa panino e risaliamo sulle mtb in direzione del Piano di Pedenolo, la strada esprime tutta la sua magnificenza come molte delle opere militari legata però ad una nota di tristezza, la seguiamo ricamando le infinite praterie.

 

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Ci stiamo dirigendo verso la val Forcola, l' ingresso avviene su un serpente di ghiaia adagiato su una parete piuttosto verticale, l' esposizione negli stretti tornanti alimenta i brividi lungo la schiena ma la voglia di guidarlo tutto prevale, infatti gli scatti fotografici sono limitati!

 

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Attraversiamo il fiume Valle Forcola che poco più giù confluisce nel fiume Adda, seguiamo per un pò il destino di queste acque avvicinandoci al lago di Cancano costeggiandolo assieme al lago di San Giacomo di Fraele.Il sole è ancora caldo.

 

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Ci attende l' ultimo sforzo che in questo momento sembra enorme, i 350 m. di dislivello da risalire attraverso la Val Alpisella ultima perla del tour.

 

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L' ultimo dislivello da coprire è questa volta negativo, 500 m. di discesa per atterrare nei pressi del lago di Livigno e sedersi ad un tavolo davanti ad una birra cercando di dar forma alle emozioni di questi quattro fantastici giorni in sella ad una mtb.

 

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E poi dritti all' albergo di partenza.

La vacanza è finita, si è conclusa con questa tappa che probabilmente è la più suggestiva oltre che la più impegnativa fisicamente.

 

Andrea

Luca

Paolo

 

 

 

 

Tour completo

  • Km. 237
  • Dislivello totale positivo m.7331~
  • Altitudine max. m.2782~ slm.
  • Difficoltà: MC/MC
 

Il giro nella sua completezza presenta ogni tipo di fondo dall' asfalto ai sentieri, a volte esposti, ci sono dei tratti che si percorrono obbligatoriamente a piedi e quindi non li considero nella valutazione della difficoltà, non sono neanche presenti sessioni di discesa ipertecnica, la tipologia di fondo più comune è la carrareccia quasi sempre in buono stato.Un giro adatto a tutti per quanto riguarda il livello tecnico, un pò meno per la richiesta fisica.Molto buono il pacchetto offerto, con trasporto bagagli alla tappa successiva, ci si porta appresso solo lo stretto necessario, in tutti gli alberghi è anche presente il servizio di lavanderia istantanea!

 

 

 

2 risposte a Tour delle tre nazioni

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